Odio e Amore

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arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 10:56
Ho aperto questa nuova discussione prelevando i post dalla cartella Quabbalah per approfondire questo che mi sembra essere un tema molto interessante.



arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 10:57
scritto da Jezabel
l'odio...

posso capire il mio 'nemico'...
l'ho quasi sempre fatto.
quando si parla di inamicizie personali.
di storie di uomini.
l'andare oltre l'odio è una bella cosa, ti rende in qulche modo 'superiore'.

ma non riesco a capire il punto di vista dei nemici 'veri'.
l'odio è un sentimneto necesario per difendere se stessi, la propria terra e i propri cari da chi si fa portatore di una cattiveria non accettabile.

altrimenti il capire assomiglierebbe troppo al 'porre l'altra guancia'.
che è l'ultima cosa che farei al mondo.

siamo anche animali, siamo fiere ancora prima che uomini...
e un animale non odia,segue l'istinto.
raramente l'sitinto sbaglia...



---


c'è una fata nera, nel fondo del mio cuore, dorme piange , spera e si vorrebbe alzare.
c'è una fata verde, nascosta in qualche posto,
nel suo grembo materno, ogni segreto è posto.
è c'è una fata blu, che si alza ogni mattina, cammina verso il sole e l'alba si avvicina.

jezxxx
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 10:57
scritto da arielbianca
Saremo anche animali..ma ci siamo evoluti eh.
Per difendermi l'odio non mi ha mai aiutata, anzi!!
Quello che mi difende e' la mia forza.
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 10:58
scritto da Jezabel
mhhh...

e se l'odio potesse dare forza?

non sto parlando delle suddette 'storie normali' , di vicissitudini sì dolorose ma superabili.

non vorrei andare troppo fuori tema...
ma se tu ti trovasssi un guerra a dovere difendere il tuo mondo...
l'odio non ti aiuterebbe forse a trovare la forza?

non riesco a fare finta che l'odio non esista in me.
è uno dei tanti demoni.
non sono riuscita a superarlo e forse non lo voglio fare.

tento una spiegazione.
l'odio di cui parlo nasce dall'impotenza, non da un vago senso di impotenza, ma dall'impotenza reale, come può essere quella di un popolo che si vede invaso e distrutto, o come quello di una madre cui uccidono il figlio...

perdonare e capire?
la mia forza nascerebbe dall'odio, e da null'altro.

se ben ricordo anche gli dei odiano...

odio questa società che distrugge ogni cosa bella, e odio me stessa che per forza di cose ne sono complice.
capire coloro he stanno nella stanza dei bottoni?
e riducono il mondo in cenere?
certo, li posso capire, capire il loro 'falso' senso di potere, il potere vive altrove...
il mio capirli aumenta il rendersi conto di non potere fare NULLA per cambiare le cose.

il che aumenta l'odio.

forse, molto semplicemente, non si possono mettere sulllo stesso piano tutte le vicende del mondo.



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c'è una fata nera, nel fondo del mio cuore, dorme piange , spera e si vorrebbe alzare.
c'è una fata verde, nascosta in qualche posto,
nel suo grembo materno, ogni segreto è posto.
è c'è una fata blu, che si alza ogni mattina, cammina verso il sole e l'alba si avvicina.

jezxxx
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 10:58
scritto da arielbianca
Perdonare e capire...

Capire, beh mi e' difficile capire cosa spinga le scelte di certe persone, le scelte di vita di chi ha cinque ville in Costa Smeralda e lavora come un dannato per averne ancora e ancora, cosi' come non capisco chi procuri il danno altrui deliberatamente.

Ma capisco una cosa...che non sono persone felici,che inseguono chissa' quale demone, ma che la loro corsa li portera' verso un destino infame. Capisco che non conoscono il valore della Vita e della Natura. Sono loro che perdono.

Rispetto ai mali del mondo,alle sofferenze, ai soprusi,alle torture,alla fame...provo un enorme dispiacere,che a volte neanche riesco a contenere.
E devo cercare di non sprofondarvi dentro...

Ma ci sara' una causa per cui accadono certe cose??
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 10:59
scritto da MAGUS ALTAIR
Re: mhhh...



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Scritto da: jezabel 23/12/2003 19.31
e se l'odio potesse dare forza?


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Perchè secondo te l'odio ha maggior forza dell'amore?


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.

Altair
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 11:05
scritto da Jezabel
uh, no...

no, non ha certo più forza dell'amore.
ci mancherebbe, già il mondo è fregato...

io sono una persona che fondamentalmente ama come una pazza e fa pazzie per amore.

non parlavo tanto di me, quanto della possibilità che l'odio possa generere forza.

odio inteso come avversione totale verso qualcosa o qualcuno.




x ariel...ehehe,ma guarda un pò anch'io nello scrivere pensavo proprio a qualcuno con le ville in costa smeralda...



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c'è una fata nera, nel fondo del mio cuore, dorme piange , spera e si vorrebbe alzare.
c'è una fata verde, nascosta in qualche posto,
nel suo grembo materno, ogni segreto è posto.
è c'è una fata blu, che si alza ogni mattina, cammina verso il sole e l'alba si avvicina.

jezxxx
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 11:06
scritto da arielbianca
Ecco Jez....e tu pensa se possiamo perdere tante energie a causa di una persona che ha una tale smania, un tale contro-senso della vita.
Fai cosi'...osserva quel tipo di persona,immaginatela nella sua vita di tutti i giorni in modo distaccato e cerca di capire se viva bene, se sia felice, se abbia pensieri belli, se la sera sia capace di farsi incantare da un cielo stellato.
Poi cerca di capire chi sia piu' povero.
arielbianca
00giovedì 25 dicembre 2003 11:06
scritto da Momo
io, non avendo ancora provato l'Amore del quale parlate, sopratutto perchè credo che Magus si riferisca, o comunque pensi, a quello per i propri figli ad esempio, non posso dire assolutamente se sia più forte o meno dell'odio...
Così su due piedi dico che è più forte l'odio, quantomeno più "semplice"...
Più che altro mi da l'idea di poggiare su basi più concrete di quelle dell'Amore...non fraintendetemi...
Nel senso : "io ti odio perchè...mi hai fatto del male, lo hai fatto ai miei cari, hai fatto questo, questo e quest'altro, e voglio vendicarmi facendo questo questo quest'altro..."

capite? l'Amore è più complesso, anche più fragile nel tempo, poggia su basi che spesso sono "astratte", o addirittura culturali (come avevo già accennato)

Per questo, secondo me, l'odio può essere più impetuoso e duraturo...sicuramente più diffuso [SM=g27825]

---


"Se è vero che ad ogni rinuncia
corrisponde una contropartita considerevole,
privarsi dell'anima
comporterebbe una lauta ricompensa."
jezabel
00venerdì 26 dicembre 2003 00:13
x ariel
non cambierei la mia testa per tutto l'orao del mondo.
e tutto l'oro del mondo non cambierebbe la mia testa...

io ho il terrore che il signore con le ville in sardegna non farà mai caso alle stelle, ma forse non si renderà mai nemmeno conto dlla propria limitatezza.

vorrei averlo davanti...sarebbe divertente.
credo di si...

ehehe.lo prendo e lo smonto.
superjez...[SM=g27828]
hiram-abif
00venerdì 26 dicembre 2003 11:26
Il vero odio..
E' l'"indifferenza"; cosa ne pensate?
arielbianca
00venerdì 26 dicembre 2003 17:28
Mi chiedevo infatti se conosciamo bene il vero odio.
Se ne parla come di un sentimento comune...
Mi pare che si confonda l'odio con l'espressione di stati d'animo quali la rabbia o l'aggressivita' che sono generati da frustrazioni e fallimanti. Ma non credo siano espressioni di odio.

Odio come assenza di Amore, quindi indifferenza? Sembrano diversi, eppure non c'e' atteggiamento peggiore da affrontare dell'indifferenza...




jezabel
00venerdì 26 dicembre 2003 17:47
banalmente
potrei rispondere che amore e odio sono il famoso uruboro che si morde la coda.

o ancora la ricordate la frase di 'querrelle de brest': 'each man kills the things he loves'?

si potrebbe apire un forum sul significato della parola odio...
odio non è,per me, mancanza di amore...aha, è così complesso...non è solo quello, ha detto bene ariel, odio puù essere rabbia, avversione, pulsione istintiva e moltre altre cose.

comunque si, l'imdifferenza è una forma di odio.
che fa anche molto male...

se prima dell'odio c'era l'amore...[SM=x213432]

qundi distinguerei, per iniziare l'odio come rabbia-impotenza...
dall'odio che fu amore...l'odio come rimpianto, risentimento...ecco

[SM=g27829]
MAGUS ALTAIR
00sabato 27 dicembre 2003 10:17
Credo che la totale mancanza di amore non possa che chiamarsi odio,
l'indifferenza essendo solo una specie di tenue amore che non ci fa
considerare l'oggetto, ma neppure ci fa agire direttamente contro di lui.
In effetti sia nel caso dell'amore che dell'odio, ci si occupa dell'oggetto
amato o odiato, in modo completo e diretto: si compiono azioni a
favore o contro l'oggetto, ma non si riesce ad essere indifferenti ad esso, non vi pare?
settedinove
00sabato 27 dicembre 2003 13:17
Amare, odiare, comunque in entrambi c'é un forte coinvolgimento emotivo che può destabilizzarci.
Non pensate che a volte l'indifferenza sia una forma di tutela a cui ricorriamo quando abbiamo paura?
jezabel
00sabato 27 dicembre 2003 18:09
certo
certo che si, ed è più impegnativo, però...essere indifferenti, intendo.
odiare è forse più istintale, l'indiferenza è forse 'mediatata'...o ricercata.[SM=g27829]
arielbianca
00sabato 27 dicembre 2003 18:14
Re:

Scritto da: settedinove 27/12/2003 13.17
Non pensate che a volte l'indifferenza sia una forma di tutela a cui ricorriamo quando abbiamo paura?



Cara Sette, sono daccordo per quanto riguarda l'indifferenza "mostrata" alla persona che ci incute timore o malessere, e' una forma di difesa efficace,che non ammette repliche. E' anche una forma di vendetta sottile.Mi pare assomigli un poco al disprezzo...

Diverso e' per il senso di indifferenza interiore. Mi chiedevo se provo questa sensazione pensando a persone che ho conosciuto. E la risposta e' si...nel senso che, a parte i ricordi del periodo in cui ci sono state delle interazioni, vederle o parlare loro non mi comporta modifiche di alcun genere. E decisamente questo non e' odio!

L'odio e' quindi quando vuoi colpire e fare del male? Anche se per pochi attimi e anche se non dai forma al tuo desiderio?
MAGUS ALTAIR
00domenica 28 dicembre 2003 12:13
Re: Re:

Scritto da: arielbianca 27/12/2003 18.14
Diverso e' per il senso di indifferenza interiore. Mi chiedevo se provo questa sensazione pensando a persone che ho conosciuto. E la risposta e' si...nel senso che, a parte i ricordi del periodo in cui ci sono state delle interazioni, vederle o parlare loro non mi comporta modifiche di alcun genere. E decisamente questo non e' odio!

L'odio e' quindi quando vuoi colpire e fare del male? Anche se per pochi attimi e anche se non dai forma al tuo desiderio?



Quindi sei d'accordo sul fatto che l'odio non è indifferenza e che
l'indifferenza, come tonalità emotiva, si colloca tra amore e odio,
in posizione diremmo equidistante?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 28/12/2003 12.13]

arielbianca
00domenica 28 dicembre 2003 17:51
Dico di si, nel senso che l'indifferenza ha un valore emotivo pari allo zero.
Sono veramente pochissime le persone verso cui possa dire di provare una emotivita' vicina allo zero sai?
Difficile, difficilissimo che non mi "interessi" qualcuno fino a questo punto.
settedinove
00domenica 28 dicembre 2003 20:27
Credo che l'odio sia proprio desiderare il male di qualcuno perciò penso sia impossibile che tale stato d'animo possa durare nel tempo.
Per sua natura non può perdurare e quindi é destinato a perdere d'intensità fino a trasformarsi in qualcosa d'altro (antipatia, repulsione, fastidio, etc..).
Inoltre, dal volere il male di qualcuno deriva necessariamente la contentezza, il sollievo che si prova se si ottiene il risultato sperato, ed é questa la reazione emotiva più spaventosa, secondo me.
Forse, allora, l'odio può travolgere coloro che convivono con dei forti disagi psichici, conflitti emotivi mai risolti che vengono proiettati violentemente all'esterno perché troppo difficili da gestire.
In ogni caso penso che l'odio non possa mai mettere radici in chi conosce l'amore.
jezabel
00domenica 28 dicembre 2003 20:34
dipende...
dipende..
magari mi ripeto, ma un conto è se qualcuno, ad esempio ti lascia, e allora si rende odioso.
odio che passa, che deve passare...

altro conto è se qualcuno ammazza il tuo amato, scusate l'esempio forte...
lo odi, vuoi il suo male, è normale.
odio che non passa, che non deve passare.

lo stesso dicasi per la guerra, io odio coloro che portano le guerre.
voglio il loro male.
è un odio che non deve passare.

E' PROPRIO DAL MIO SAPERE AMARE CHE NASCE L'ODIO!!!

Gli dei mi scampino dal dovere mai provare tale sentimento, a tali livelli intendo.

e proprio perchè so cos'è l'amore che posso odiare...[SM=g27818]
saman
00lunedì 29 dicembre 2003 00:33
Mmm... discorso molto complesso...
Premetto che non odio nessuno, il discorso è puramente teorico...
Dipende innanzitutto da che tipo di odio vogliamo valutare...
Se consideriamo l'odio generato da un fatto relativamente banale (un offesa, una discordanza politica, un litigio...) ovviamente, nelle persone normali, questo sentimento tenderà a svanire in tempi più o meno brevi. Odiare per un fatto banale significa innanzitutto dare un enorme importanza a sè stessi, credere di essere perennemente nel giusto, fino al punto di disprezzare chi la vede in modo differente o chi non si confà al nostro Ego...
In questo caso ritengo che per offendersi (e per odiare) bisogna avere il tempo di farlo... bisogna cioè aver ben poco altro da fare nella vita, per dar peso a questo...
Diverso è se si tocca il profondo dell'animo... e, su questo, l'unico esempio che mi viene è pensare a qualcuno che deliberatamente e volutamente faccia del male ai miei "piccoli elfi"...
Si, dal saper amare può nascere il saper odiare.
In questo caso concordo con Jez. L'odio può diventare un'immensa fonte di energia, potente, irrefrenabile, autoalimentante, fino a toccare i più profondi abissi della distruzione.
D'altra parte l'odio, come l'amore, fa parte di noi, dei nostri istinti primordiali...
Se mai dovessi provare questo tipo di odio verso qualcuno lo farei fluire libero, senza minimamente cercare di combatterlo... con le dovute conseguenze...
L'indifferenza... Se l'Amore tende a creare, l'Odio tende a distruggere... L'indifferenza non credo la si possa classificare come forma di odio, a meno che dall'altra parte non ci sia qualcuno con un Ego abbastanza marcato dall'autodistruggersi di fronte alla nostra indifferenza...

Un abbraccio.
jezabel
00lunedì 29 dicembre 2003 01:38
tzè...
saman in un post ha detto esattamente quello che io ho provato a spiegare in tre almeno...

[SM=x213434]
settedinove
00lunedì 29 dicembre 2003 13:41
Per Saman
In generale, penso sia saggio osservare ed accettare le proprie reazioni emotive cercando di analizzare e comprendere la loro origine.
Questo vale anche per l'odio: prima si ricercano le ragioni del suo nascere, poi però non si può rimanere inerti,"senza minimamente combatterlo". Non so cosa ci sia di positivo nell'accettare che esso rimanga dentro di noi. Comunque, una volta compreso il motivo per cui é sorto la sua forza diminuisce.. [SM=g27829]
saman
00lunedì 29 dicembre 2003 16:09
Re:

Scritto da: settedinove 29/12/2003 13.41
Per Saman
In generale, penso sia saggio osservare ed accettare le proprie reazioni emotive cercando di analizzare e comprendere la loro origine.
Questo vale anche per l'odio: prima si ricercano le ragioni del suo nascere, poi però non si può rimanere inerti,"senza minimamente combatterlo". Non so cosa ci sia di positivo nell'accettare che esso rimanga dentro di noi. Comunque, una volta compreso il motivo per cui é sorto la sua forza diminuisce.. [SM=g27829]



Trovo il tuo ragionamento appropriato per l'odio immotivato o motivato da rancori futili o egoistici. In questo caso, si, il rendersi conto del motivo porta inevitabilmente ad un affievolirsi se non alla totale scomparsa dell'odio.
Il mio discorso era strettamente riferito all'odio profondo, quello che potrebbe essere generato da un grave oltraggio non tanto alla mia persona (questo potrei anche comprenderlo e, nei limiti, passarci sopra senza sentimenti di vendetta), ma a chi mi sta accanto e che sento parte di me. Ho due figli, li adoro, se mai qualcuno dovesse fare volutamente del male a loro non riuscirei a non odiare, tantomeno a perdonare. Sicuramente non coverei odio inutilmente dentro di me... cercherei di sfogarlo, a vari livelli, compreso quello fisico, verso la fonte di questo odio. Consapevole delle conseguenze karmiche nonchè legali che potrebbero seguire.
A cosa serve questo tipo di odio? A non dimenticare, a proteggere chi ci sta accanto, a far sì che chi pensa di poter osare tutto si renda conto che non tutto è concesso.
Esasperando il discorso potrei tranqillamente dirti che questo tipo di odio fa parte degli istinti di sopravvivenza e che in quanto tale lo accetto.
Fortunatamente non mi trovo in questa situazione e, ripeto, il mio ragionare è puramente teorico... ma se mai si dovesse verificare temo che la mia reazione sarebbe direttamente proporzionale all'azione eseguita.

Un abbraccio.
arielbianca
00lunedì 29 dicembre 2003 18:18
Premetto che apprezzo molto il tuo atteggiamento Saman, quello cioe' di decidere di lasciare fluire dentro di Se ogni emozione.

In effetti una cosa che debbo capire bene di me e' se io mi comporto come mi sento di fare oppure come sento di dover fare. Voglio capire quanto mi controlli, nel senso di poterlo, eventualemnte fare con una maggiore consapevolezza.

L'odio...in effetti non lo conosco. Ma come per ogni emozione che sto imparando ad osservare in modo nuovo, spero di essere pronta a farlo nel momento in cui mi dovesse capitare di arrivare a sentirlo, senza la paura di affrontare una parte di me che non ho mai visto.

Sinceramente spero di avere raggiunto prima degli altri obiettivi... non e' detto che si arrivi ad odiare neanche se ci tocchino i "cuccioli". Dipende dal livello di conoscenza raggiunto, dal livello di Amore percepito...
E poi, sarebbero solo i "miei" i cuccioli, quelli da proteggere?[SM=g27822]

Ma a riguardo del tuo dire: l'odio come difesa...bhe non sarebbe affatto una difesa agire dopo aver subito un attacco...non trovi?

Gli istinti, non sono da reprimere, ma da conoscere, e' vero...non e' detto che le azioni che ne nascono come reazione sia davvero utile.
saman
00martedì 30 dicembre 2003 01:45
Re:

Scritto da: arielbianca 29/12/2003 18.18
Premetto che apprezzo molto il tuo atteggiamento Saman, quello cioe' di decidere di lasciare fluire dentro di Se ogni emozione.

In effetti una cosa che debbo capire bene di me e' se io mi comporto come mi sento di fare oppure come sento di dover fare. Voglio capire quanto mi controlli, nel senso di poterlo, eventualemnte fare con una maggiore consapevolezza.

L'odio...in effetti non lo conosco. Ma come per ogni emozione che sto imparando ad osservare in modo nuovo, spero di essere pronta a farlo nel momento in cui mi dovesse capitare di arrivare a sentirlo, senza la paura di affrontare una parte di me che non ho mai visto.

Sinceramente spero di avere raggiunto prima degli altri obiettivi... non e' detto che si arrivi ad odiare neanche se ci tocchino i "cuccioli". Dipende dal livello di conoscenza raggiunto, dal livello di Amore percepito...
E poi, sarebbero solo i "miei" i cuccioli, quelli da proteggere?[SM=g27822]

Ma a riguardo del tuo dire: l'odio come difesa...bhe non sarebbe affatto una difesa agire dopo aver subito un attacco...non trovi?

Gli istinti, non sono da reprimere, ma da conoscere, e' vero...non e' detto che le azioni che ne nascono come reazione sia davvero utile.



Ariel, penso di essere uno degli esseri più pacifici di questo mondo...
In 33 anni non ho mai, veramente mai, fatto a pugni con qualcuno e, di certo, non per paura di prenderle...
Una decina di anni fa, una sera, uscendo dalla sala giochi che all'epoca frequentavo, mi arriva un pugno diretto sul naso. Così, senza motivo. Il portatore di tale gesto era, come minimo, in viaggio conseguente ad un paio di "trip".
Motivi per odiarlo? Nessuno, non l'ho mai odiato, nemmeno sul momento... Magari era convinto di colpire un demone di Golconda, invece di me...
Cosa ho fatto? Assolutamente niente, non era consapevole della sua azione e qualunque reazione sarebbe stata inappropriata. Mi sono tenuto il pugno e me ne sono andato, il giorno dopo si è scusato di quanto successo...
Diveso sarebbe stato se quel pugno mi fosse giunto da qualcuno lucido e predisposto a cercare rogne... ma anche per questo bisogna essere in due a volerlo, spesso, e non è il mio caso...
Nemmeno io conosco l'odio in questi temini...
Ma, e so di ripetermi, nel caso in cui odio e reazione dovessero essere vitali, non avrei paura ad accettarli... Da pagano ritengo che esista un Dio dell'Amore e un Dio della Guerra e che abbiano pari dignità. Nessun livello di Conoscenza e di Amore può giustificare un perdono incondizionato. Al limite potrei comprendere, amare ed odiare al tempo stesso e i risultati cambierebbero di poco...
L'odio come difesa... Si, può essere una difesa, se la sua materializzazione fa si che l'azione non si ripeta...
Certo gli istinti sono da conoscere e non è detto che le reazioni siano effettivamente utili... ma questo vale per tutti gli istinti, compreso l'Amore...
Ma quante cose inutili portiamo avanti e coltiviamo?
Perchè privarci proprio di quelle che potrebbero salvarci da un mal di fegato o da un eterno rancore perchè non adeguatamente sfogate?

Un abbraccio.
arielbianca
00martedì 30 dicembre 2003 07:53
Inizio a pensare che l'odio e la reazione di difesa non abbiano uno a che fare con l'altro.
Se posso difendermi, credo che in fondo riesco ancora ad essere padrona della situazione, e lottare per questo.
Se tu avessi valutato, in quella situazione, che la persona che ti aveva colpito fosse lucida, tu avresti pottuto difenderti senza tuttavia odiarlo?

Credo che una situazione diversa, in cui non abbia possibilita' di fare niente, debba subire o veder subire del male possa generare questa emozione...

Amore e odio...uno e' l'Unione, il riconoscere l'altro come parte di se. Odiare,significa non voler riconoscere noi stessi nell'altro?

Come vedi,Saman, ho piu' domande che risposte. [SM=g27819]
MAGUS ALTAIR
00martedì 30 dicembre 2003 09:59
Anche io avrei una domanda:

Avete notato che quasi tutti noi abbiamo esperienze d'amore mentre invece
ci è difficile avere esperienze di odio?

Tutto questo ha un significato.
saman
00mercoledì 31 dicembre 2003 00:39
Re:

Scritto da: arielbianca 30/12/2003 7.53
Inizio a pensare che l'odio e la reazione di difesa non abbiano uno a che fare con l'altro.
Se posso difendermi, credo che in fondo riesco ancora ad essere padrona della situazione, e lottare per questo.
Se tu avessi valutato, in quella situazione, che la persona che ti aveva colpito fosse lucida, tu avresti pottuto difenderti senza tuttavia odiarlo?

Credo che una situazione diversa, in cui non abbia possibilita' di fare niente, debba subire o veder subire del male possa generare questa emozione...

Amore e odio...uno e' l'Unione, il riconoscere l'altro come parte di se. Odiare,significa non voler riconoscere noi stessi nell'altro?

Come vedi,Saman, ho piu' domande che risposte. [SM=g27819]



Si, è vero, avrei potuto difendermi senza odiarlo.
E probabilmente hai ragione... Ciò che proverei sarebbe più un senso di rabbia mista a sentimenti di vendetta che odio vero e proprio... Questo almeno se consideriamo l'odio generato da un senso di impotenza e da una incapacità di reazione... Il modo di reagire, credo, lo troverei sempre... Almeno di tentare una reazione... Ma la vendetta (motivata, tendente a far sì che certe "aggressioni" non si ripetino) è una forma di odio?
Odiare significa anche non riconoscersi nell'altro... forse perchè l'altro rappresenta ciò che per noi è negativo, forse perchè riconoscendoci in esso scopriremmo parti di noi che non ci garbano...
E' un discorso lungo e complesso. Bello, davvero bello e utile.
Un abbraccio.
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