Gli Arcani Maggiori: XII - L'Appeso

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MAGUS ALTAIR
00mercoledì 8 ottobre 2003 21:48


Nella serie di arcani dal Bagatto alla Forza, si tratteggia un percorso
"attivo", detto anche "maschile", "solare", "dorico".
In questo percorso l'Uomo raggiunge la Forza e la Volontà, attraverso
l'attivazione di tutte le sue energie, passandole attraverso la
frusta del domatore e la bilancia dell'equilibrio.

La serie di arcani che inizia con l'Appeso ci presenta invece un altro
lato dell'evoluzione interiore, il lato "passivo", "lunare", "femminile", "ionico".
E' la via dell'introspezione che si fa ricezione dall'esterno,
che ci trasforma in recipienti della Luce.
Non si tratta, come potremmo pensare superficialmente, di due strade
alternative, ma di due aspetti dello stesso viaggio dentro noi stessi.

E' senz'altro vero che le varie tradizioni esoteriche e religiose
hanno dato nel tempo prevalenza più ad uno o all'altro di questi
aspetti, ma entrambi sono sempre stati presenti.

Qualcuno chiama questa carta l'Impiccato, ma si vede bene come il
protagonista non sia affatto su un patibolo, bensì rimanga lì quasi
in stato meditativo.
Ed in effetti è inattivo, ma concentrato su se stesso (su se stesso
non sulla sua forza, come l'Imperatore), sostenuto da due alberi
fissi come colonne (Jakin e Boaz, che già abbiamo visto), collegati
da una traversa gialla (Luce pura condensata).
Non è certo una posizione comoda la sua, ed infatti ci indica che
si tratta di una strada adatta a pochi, non a chi la intraprende
tanto per provare, ma a chi riesce a rimanere saldo e fermo anche
in una condizione così estrema.
Il vestito del'appeso alterna il bianco (purezza) al rosso (attività):
ma non abbiamo detto che è inattivo? Ma non certo nullafacente,
perchè si trova in stato di ricezione e deve saper valutare le
influenze positive da quelle negative, che comunque non si gestiscono
attraverso la nostra forza materiale (infatti ha le mani legate).
La tunica è chiusa da 6 bottoni: 2 bianchi (Papessa, fede attiva
che anima il mistico) 4 rossi (Imperatore, signore della Volontà).
Così posto a testa in giù (passività ricettiva) semina monete d'oro,
segno che non tiene a nulla ed è prodigo di ciò che possiede.

Infine, la strana posizione, con una gamba piegata e i gomiti
verso l'esterno, disegna il segno alchemico della Grande Opera,
il triangolo con la punta verso il basso sormontato da una croce.
Qui si potrebbero richiamare molte cose, a cominciare dal fatto
che il triangolo con la punta verso il basso rappresenta l'acqua
(la via "umida", la sublimazione delle Acque, e la sublimazione è
cioè rappresentata dalla Croce e/o, in altri contesti, dalla Rosa,
e le acque rappresentano la materialità), e quello con la punta
verso l'alto, che troviamo nell'Imperatore, che rappresenta il fuoco,
ossia, dicevamo, la via "secca", maschile.

Ce n'è decisamente abbastanza!

[Modificato da MAGUS ALTAIR 08/10/2003 21.53]

MAGUS ALTAIR
00mercoledì 8 ottobre 2003 21:58
L'arcano in pratica
"Nessuno può partecipare alla Grande Opera, se ha intenzione di
lavorare solo su se stesso. Il disinteresse fa l'artista.
Legati a ciò che non ti porterà a nulla, e comportati al contrario
degli egoisti.
Dà senza pensare a ricevere."
(O.Wirth)

Sembra contradittorio con il lavoro di introspezione e di ricezione
che ci rappresenta la carta, e di cui abbiamo appena parlato.
Eppure, chiediamoci se davvero potremmo realizzare a buon mercato
questo obiettivo non-egoistico, senza aver ricevuto un po' di Luce,
che trasforma noi stessi dal profondo, e non ci fa solo desiderare
di essere migliori, ma ci capovolge interiormente... a testa all'ingiù?

Il desiderio di essere qualcosa va e viene, ma se davvero subiamo
questo capovolgimento non riusciamo più a tornare come prima:
l'iniziato vero è ontologicamente diverso.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 08/10/2003 22.01]

.:avatar:.
00giovedì 9 ottobre 2003 13:04
Magus, da come imposti inizialmente il discorso sembra di capire che questa tappa appartenga solo a coloro che hanno scelto la via lunare, mentre quelli sulla Via attiva (sempre da come lo imposti) sembrano evitarlo, passando subito all'arcano successivo (fondamentale). Poi invece commentando le affermazioni di Wirth dici che anche questo passaggio e' importante, rappresentazione di quel profondo cambio di punto di vista che avviene nel cammino di tutti, a prescindere da quale delle due Vie hanno scelto. Sono tappe in comune (come credo io) oppure sono strade parallele (come potrebbe apparire dalle tue parole)?


Sarebbe interessante invece discutere di cosa si tratti secondo voi il cambio di punto di vista dell'Iniziato... Io riassumerei la mia opinione dicendo che si accorge di essere la rotella di un Macchinario piu' grande di lui [SM=g27822]
MAGUS ALTAIR
00giovedì 9 ottobre 2003 13:56
Forse non sono stato molto chiaro e mi scuso, comunque ho scritto che:

> Non si tratta, come potremmo pensare superficialmente, di due strade
> alternative, ma di due aspetti dello stesso viaggio dentro noi stessi.

> E' senz'altro vero che le varie tradizioni esoteriche e religiose
> hanno dato nel tempo prevalenza più ad uno o all'altro di questi
> aspetti, ma entrambi sono sempre stati presenti.
.:avatar:.
00giovedì 9 ottobre 2003 14:47
Colpa mia che ho letto male... Come non detto, scusa.

Ma la mia domanda rimane lo stesso valida!
MAGUS ALTAIR
00venerdì 10 ottobre 2003 09:25
Mi piace pensare che noi progrediamo sia perchè ci impegnamo in
prima persona nei confronti di noi stessi, sia perchè riconosciamo
di essere parte di un Tutto e di una Energia che, se siamo pronti
(cioè se ci siamo approntati), ci pervaderà innalzandoci.
arielbianca
00sabato 11 ottobre 2003 16:16
L'appeso dunque non si aggrappa a nulla, possiede solo un filo (Volonta'?) che lo lega a quel raggio di Luce che e' riuscito a vedere,un filo che lo eleva dal basso. Ha tutta la Conoscenza che gli serve(la consapevolezza del Tutto) e puo' sperimentare nel mondo osservando ogni cosa da questa nuova prospettiva, perche' la Luce che ha visto cambia tutto in lui...da ora vede solo il Bene e non puo' che essere superiore a qualunque forma di egoismo.Quindi da' agli altri perche' sa che gli altri sono...lui stesso.[SM=g27822]
MAGUS ALTAIR
00domenica 12 ottobre 2003 14:29
Infatti, non si aggrappa, si affida.
E si è preparato molto per riuscirci!
arielbianca
00domenica 12 ottobre 2003 17:21
Questa e' una prova della sua preparazione no?
Se cede la Volonta'....cade nel baratro su cui e' sospeso.
Ma chi ha visto la Luce,puo' mai tornare indietro?
Credo di no a meno che non sia stata la sua superbia a fuorviarlo, nel caso il filo sara' troppo sottile o le mani correranno a "frenare" le monete.
hiram-abif
00domenica 12 ottobre 2003 23:47
Inoltre..
Anche se per un mistero del PC non riesco a vedere la Carta, L'appeso dovrebbe formare un 4 con con le gambe a simboleggiare che è legato ai quattro elementi per non "esistere". La sua lettera è la "lamed" ovvero essa simboleggia il percorso femminile vero il Divino e la "gestazione" degli eventi materiali intenzionati alla crescita spirituale.
.:avatar:.
00lunedì 13 ottobre 2003 11:55
E' vero, la posizione delle gambe ricorda molto la lettera Lamed.

Un altro particolare sul quale ci siamo fermati piu' che altro indirettamente sono i due sacchi da cui cadono monete d'oro e d'argento. Io direi che possiamo paragonare tali monete al nostro "guadagno", quei talenti che abbiamo fatto fruttare nel percorrere il nostro cammino e che ora doniamo senza sapere cosa riceveremo in cambio... a dimostrazione forse che questa non e' una via di egoismo. Che sia la rappresentazione di "Conoscere per servire" o semplicemente del fatto che per ricevere bisogna prima donare? Ad ogni modo il fatto che le monete siano di entrambi i colori indica, come giustamente diceva Altair, che noi percorriamo allo stesso tempo le due vie.
MAGUS ALTAIR
00martedì 14 ottobre 2003 09:07
Re: Inoltre..

Scritto da: hiram-abif 12/10/2003 23.47
La sua lettera è la "lamed" ovvero essa simboleggia il percorso femminile vero il Divino e la "gestazione" degli eventi materiali intenzionati alla crescita spirituale.



Questa è proprio la natura del lavoro necessario al "farsi recipiente" della Luce, no?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 14/10/2003 9.08]

arielbianca
00martedì 14 ottobre 2003 13:10
Le borse che si vuotano...
Per accogliere la Luce,occorre che ci svuotiamo da "noi" stessi e le nostre presunzioni.

[Modificato da arielbianca 14/10/2003 13.11]

hiram-abif
00martedì 14 ottobre 2003 22:51
E' il senso del Graal...
Lo spazio all'interno di noi, il farsi "recipiendari" secondo un termine iniziatico/ esoterico.
MAGUS ALTAIR
00mercoledì 15 ottobre 2003 08:57
Vogliamo approfondire l'aggancio con i quattro elementi?
Che ruolo hanno nel "farsi recipiendario" ?
hiram-abif
00mercoledì 15 ottobre 2003 10:43
......
Il loro ruolo è fondamentale, in quanto sono il principio di base della materia. Considerando che tali principi erano tutt'altro che scontati in epoche passate. La trascendenza dei quattro elementi ne prevede un'altro, la autocoscenza attraverso l'adattamento di tali elementi, nella struttura "Uomo".
Tale consapevolezza aiutava, prima dell'avvento della scenza ufficiale e delle conferme derivanti, ad identificare la Coscienza quale elemento impalpabile e misterioso. Quindi la trascendenza di tutte le esperienze legate alla materia si pone quale base per intraprendere il cammino verso la spirito puro.
L'appeso è al contrario, se capovolgiamo la carta vediamo che la corda che lo sorregge è in realtà ancoraggio alla terra e vediamo i due alberi elevarsi verso il cielo ( identificabile nelle stelle intorno al capo)Quindi l'uomo che si eleva oltre gli elementi terrestri verso il divino, trascendendo la stessa forza di gravità. Il fatto stesso che la carta sia al contrario indica proprio questo che al contrario va osservata.
.:avatar:.
00mercoledì 15 ottobre 2003 10:53
C'avevo pensato anch'io, ma mette ancora piu' dubbi in me sul ruolo delle monete che si elevano verso l'alto... Che rappresenti l'azione degli Archetipi come la intendevi tu, Hiram?
Momo-
00mercoledì 15 ottobre 2003 18:36
in effetti l'avevo notato che anche gli alberi sono capovolti, è come se lui andasse in realtà verso l'alto, perchè il terreno è indiscutibilmente sotto ai suoi piedi.
Però sembrerebbe un misto strano di "dritto e rovescio" perchè i monconi dei tronchi, quelli con l'interno rosso, sono rivolti verso la terra, cioè al contrario rispetto al resto dell'albero..
hiram-abif
00giovedì 16 ottobre 2003 12:42
sono rossi perchè...
Il colore rosso indica il primo chakra quello della terra devono necessariamente essere orientati verso di essa, proprio per indicare a cosa si ispirano gli alberi al radicamento dei principi terreni sopra i quali l'iniziato deve sapersi elevare dominando sul mondo e sui quattro elementi.
MAGUS ALTAIR
00venerdì 17 ottobre 2003 13:27


Così lo possiamo apprezzare più facilmente anche da questo punto
di vista!
arielbianca
00venerdì 17 ottobre 2003 14:45
Allora, in questa nuova veste, cosa lo tiene ancorato alla terra? Quale necessita' ha un essere che sta "salendo" per volere restare? Ha una missione ulteriore?
Quella corda l'avevo chiamata la sua Volonta'prima...ma anche ora credo possa essere la stessa forza. Ma non so perche'.
hiram-abif
00sabato 18 ottobre 2003 11:16
non vuole restare "deve"...
Il senso della corda è l'inevitabilità dell'esperire la vita e la materia. Materia e vita sono assiomi ineluttabili, anche se la mente percepisce ed intuisce l'imensità dello spirito e ne consegue la ricerca.
L'uomo, per sua condizione inevitabile, deve fare esperienza dell'esistenza terrena e, non può vivere solo di spirito.
Quella corda che lo tiene a terra simboleggia proprio il legame indivisibile tra la condizione uomo e la materia che compone il mondo sensibile, del quale non può liberarsi neanche un illuminato.
Quindi non è una scelta , ma una condizione.
hiram-abif
00sabato 18 ottobre 2003 11:20
PS: hai detto bene...
La scelta della vita terrena è la nostra volontà. Noi abbiamo ben chiaro che è così.
Difatti le mani sono libere potrebbe slegarsi e volare verso l'alto, ma non lo fa, anzi l'atteggiamento è quasi di sfida alla voglia di prendere il volo.
Ogni esperienza terrena è frutto di un passaggio obbligato, anche se le vie per arrivare a determinati appuntamentei possono essere molteplici e diverse e tutto passa attraverso il legame con l'impegno terreno, salvaguardato proprio dalla volontà..
.:avatar:.
00domenica 19 ottobre 2003 12:42
La vita terrena ha un suo perche'... Io non sono convinto che rivederle tutta la nostra esistenza come un ritorno allo stato originario prima di essa. Ma in tal caso allora qual'e' il senso dell'esistenza, della materialita'... un evoluzione? O una comprensione ed accettazione di qualcosa che prima c'e' stato dato in forma passiva?

Secondo voi se l'appeso decidesse di volare in alto, quale sarebbe il suo errore? Nella mia visione delle cose esso e' il non adempiere allo scopo superiore per cui si trova nella materialita', accontentandosi quasi di una specie di piccolo ed imperfetto eden...
arielbianca
00domenica 19 ottobre 2003 18:14
Le monete...stanno scendendo nelle sue borse "aperte".
Prima si svuota per poi riempirsi.
L'iniziato E' divenuto calice.Solo in questa condizione sospesa poteva?

Questo arcano va letto prima in un senso e poi nell'altro.

Pensavo,se tutti gli esseri illumintati ascendessero verso l'Alto,chi rimarrebbe "qui" ad aiutare noi?
hiram-abif
00domenica 19 ottobre 2003 19:35
Possiamo affermare di non aver mai incontrato angeli?
Infatti Ariel, cosa può negare la funzione degli illuminati che hanno percorso la storia in lungo ed in largo?
Se un filo non l'avesse trattenuti di cosa potremmo psarlare noi qui, in questo forum?

X Avatar: Il senso della materialità stà tra la sua trascendenza ed il suo scopo, come l'inizio del giono sta con la fine della notte!
arielbianca
00domenica 19 ottobre 2003 19:57
Una catena
Seguiamo l'esempio e diamo l'esempio...e dove se non qui?[SM=g27822]

Gia',gia'...
MAGUS ALTAIR
00lunedì 20 ottobre 2003 15:04
Re:

Scritto da: arielbianca 19/10/2003 18.14
Pensavo,se tutti gli esseri illumintati ascendessero verso l'Alto,chi rimarrebbe "qui" ad aiutare noi?



Infatti per esempio nel buddhismo c'è una corrente che ammette
l'esistenza dei cosiddetti "bodhisattva", esseri che hanno raggiunto
la liberazione ma non entrano nel Nirvana per loro espressa Volontà,
e rimangono (ritornano) qui per essere di guida agli altri.
.:avatar:.
00lunedì 20 ottobre 2003 17:16
Era proprio l'esempio che avevo intenzione di citare magus come esempio di una simile forma di pensiero... eppure mi chiedo se questo sia il caso, se si possa parlare di un qualcuno che vuole rimanere fuori dal nirvana solo per guidare gli altri. Io credo che l'altruismo sia solo uno dei motivi che legano l'iniziato. La ragione, a mio avviso, primaria e' che la materialita' non gli ha dato tutto cio' che doveva dargli. Possiamo metterla come un "ha ancora qualcosa da imparare" o un "non ha ancora adempiuto allo scopo per il quale era li'"... il tema di fondo dovrebbe essere approsimativamente lo stesso del precedente arcano, dove il leone non viene ucciso perche' parte di noi e comunque indispensabile ai fini dell'evoluzione personale.
Non so perche', ma questo discorso dell'appeso che rimane legato mi rimanda con la mente al cosidetto guardiano della soglia...
MAGUS ALTAIR
00martedì 21 ottobre 2003 08:49
Il Bodhisattva e la Necessità
Direi che sono d'accordo con Avatar.

Se l'esito della Volontà è, come credo, fare ciò che è davvero necessario
(necessario non solo per sè stessi ma per Tutto), ecco che ci si
può chiedere:
il Bodhisattva vuole rimanere perchè è necessario che rimanga?
E se è necessario che rimanga, vuol dire che, se non rimanesse,
perderebbe qualcosa?
Quindi, in qualche modo, c'è bisogno (quindi "ha" bisogno) di rimanere?

Devo dire che gli autori indiani hanno discusso molto in merito
alla "libertà" vera del Bodhisattva, segno che il problema è profondo
e rischia anche di diventare solo troppo teorico.
Però non è certo di poco interesse.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 21/10/2003 8.50]

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