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Gli Arcani Maggiori: XXII / 0 - Il Matto

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2004 09:33
09/04/2004 10:58
 
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Secondo alcuni interpreti questa carta chiude la serie, secondo altri
invece la apre...
E' dunque un elemento che decisamente esce dagli schemi.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 02/10/2004 10.26]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
09/04/2004 12:36
 
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Credo che la ragione sia piu' che altro legata alla visione di ciascun autore... Interpretiamo quindi l'arcano in entrambi i modi, anche se credo che non dovrebbe avere nessun numero, ne' 22 ne' 0.

XXII Arcano
Come primo Arcano della Via passiva, esso rappresenta la condizione dell'uomo prima di voler iniziarsi: un viandante senza meta, colpito dalla forze naturali senza sapere la ragione precisa della propria condizione... la lince lo morde, il bastone non e' usato per reggersi e le braghe non sono come dovrebbero. Tutto questo credo simboleggi la non idoneita' rispetto al Creato dell'ignoranza umana: l'uomo non puo' non sapere, o ne paghera' le conseguenze. Questo puo' essere simboleggiato dal baratro che in alcuni mazzi e' di fronte al matto, anche se questo puo' avere un altra interpretazione: la vita dell'uomo e' un viaggio da un luogo che non conosciamo verso un baratro di cui non conosciamo e non possiamo conoscere nulla...

0 Arcano
Rappresenta tutto cio' che oltre l'uomo, che non puo' che manifestarsi nell'irrazionalita' o al piu' nell'estasi mistica. L'indefinito, l'oltre, l'abisso fra il sapere umano e il Divino... Cabalisticamente non so se sia opportuno parlare dei tre veli o dell'abisso fra il Kether e le altre Sephirot (credo quest'ultima).
E' anche un simbolo del relativismo del sapere umano e del rapporto fra lo stolto e il saggio (che non puo' essere visto da uno stolto se non come, per l'appunto, un matto).
I suoi molti colori, le forme strane dei suoi vestiti e del modo di fare, trovo che non possano se non rappresentare quel Tutto e Nulla da cui ebbe inizio il Mondo.


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In Veritate Libertas
09/04/2004 19:17
 
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..Aasvero
La rappresentazione iconografica del "Matto" mi ricorda alcune immagini, incisioni, che hanno come soggetto Aasvero...
10/04/2004 10:18
 
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L'ebreo errante
Interessante!

Ho trovato queste incisioni:









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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
10/04/2004 12:32
 
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a me da l'idea di essere sia la prima che l'ultima, l'idea di un ciclo una continuità, tipo l'unione delle due interpretazioni di Avatar ad esempio[SM=g27811]


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______________________

Sua maestà la Nazion Gallina si è compiaciuta di rubarmi tutti i mie' cavalli, e porvi su i suoi Brutti che formano la Masnada Parigina.
Già gli Austriaci, e' Prussiani, e la Czarina, se la fan sotto, a loro spese instrutti, come la Galla infanteria si butti
Feroce indietro, a destra ed a mancina.
Quai cavalli fien atti a seguitalli?
E i miei son velocissimi, per Dio; bench'io usassi all'innanzi ognor mandalli.
Rubino i ladri, è il lor dovere; il mio è di schernirli; al Boja, l'impiccalli; il seppellirli, lascisi all'oblio.

Vittorio Alfieri, Il Misogallo
10/04/2004 14:24
 
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Perfettamente d'accordo con Momo, anch'io do all'Arcano entrambe le valenze.

Riguardo al parallelismo con l'ebreo errante credo che si possano seguire due strade, dove la prima converge con l'altra: 1)l'ebreo errante era una di quelle figure tipiche dell'immaginario collettivo medievale, proprio come tutti gli altri soggetti degli arcani 2) rafforzativo dell'idea di peregrinazione continua, indice che l'Illuminazione del singolo non ha mai fine... E per esprimere l'ultimo pensiero citerei un detto attribuito a Gsu' da fonti islamiche: la vita e' un ponte, non costruirci sopra una casa.

[Modificato da .:avatar:. 10/04/2004 14.31]



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In Veritate Libertas
11/04/2004 19:08
 
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Questo arcano indica che non si sia arrivati ancora ad alcuna meta. E' in movimento e non c'e' davanti a lui una Via o un obiettivo chiaro da raggiungere.
Pero' ha un fardello sulle spalle e credo che si il suo contenuto che faccia la differenza tra un viandante che inizia il suo cammino da sprovveduto e un viaggiatore che ha con se' il bagaglio necessario.

I Tarocchi sembrano terminati qui.
Iniziano con questa Lama o terminano con essa?
E se fosse possibile ripercorrerli al contrario,nelle due direzioni, vedremmo diverse interpretazioni?

Ho notato il fiore sotto le sue gambe.
E' di poco diverso da quallo del Bagatto Uno ha la corolla rivolta verso l'alto mentre quella del fiore il Matto l'ha rivolta verso il basso [SM=g27822]
Il bastone sulla spalla ha una posizione innaturale, che sia per farlo notare?

La bestia che lo spinge ad andare avanti...e' sicuro sia "fuori" da lui e non una spinta interiore a proseguire non governabile e per questo non altrimenti rappresentabile?




---

"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


11/04/2004 22:27
 
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Re:

Scritto da: arielbianca 11/04/2004 19.08

Ho notato il fiore sotto le sue gambe.
E' di poco diverso da quallo del Bagatto Uno ha la corolla rivolta verso l'alto mentre quella del fiore il Matto l'ha rivolta verso il basso [SM=g27822]
.......
La bestia che lo spinge ad andare avanti...e' sicuro sia "fuori" da lui e non una spinta interiore a proseguire non governabile e per questo non altrimenti rappresentabile?





...dopo anni solo ora noto il fiore!!!

...la bestia , invece, secondo me vuole trattenerlo, è un'ostacolo....
12/04/2004 10:19
 
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Oswald Wirth, commentando questo arcano, parla anche dell'Ebreo Errante,
lo scopro adesso perchè finora mi era sfuggito.
Grazie per la "segnalazione", rileggendo l'ho trovato![SM=g27822]

Sicuramente il Matto può inserirsi nella serie degli Arcani in molti
modi diversi, come inizio, come fine, come congiunzione e dunque come
simbolo di un movimento rotatorio, indicando che il percorso non è
davvero mai finito.

Una chiave per aiutare l'interpretazione è posta nello sfondo:
una costruzione squadrata rovesciata (che Wirth chiama "obelisco")
e una bestia sopra (che Wirth identifica con un coccodrillo) probabilmente
responsabile della sua caduta.
Se l'iniziazione è "ordo ab chao" (ordine che nasce dal disordine),
allora dimenticare l'ordine significa sprofondare ancora nel caos
originario: infatti il disordine non è posto all'inizio dei tempi,
ma soprattutto dentro di noi, e vi rimane, pronto a riprendere il
sopravvento.
C'è sempre dentro di noi la spinta verso il disordine (la lince
che morde e sospinge) in qualunque stadio del percorso evolutivo,
anche alla fine (o all'inizio... ecco l'ambiguità della posizione
della carta nella serie, ambiguità che denota quasi l'intercambiabilità
della posizione stessa, senza che questo cambi il significato).
Il tulipano è negli Arcani il simbolo dell'attività spirituale:
qui è reclinato ma non è appassito, perchè in qualunque "chaos"
c'è comunque l'"ordo" in potenza, e sicuramente le cadute sono
fisiologiche in qualunque cammino.
Come dicemmo anche altrove, probabilmente chi cade di più, conosce
meglio il percorso, quindi sè stesso...

[Modificato da MAGUS ALTAIR 12/04/2004 10.21]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
12/04/2004 14:33
 
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Re:

Scritto da: MAGUS ALTAIR 12/04/2004 10.19
Oswald Wirth, commentando questo arcano, parla anche dell'Ebreo Errante,
lo scopro adesso perchè finora mi era sfuggito.
Grazie per la "segnalazione", rileggendo l'ho trovato![SM=g27822]

[Modificato da MAGUS ALTAIR 12/04/2004 10.21]




...no, non ho mai letto Wirth....fino ad ora, ho sempre interpretato i Tarocchi RIDER WHITE. Ho pensato ad Aasvero cercando in rete materiale su di lui e vedendo le incisioni...
..sono quasi lusingata..[SM=x213436]

[Modificato da -Lubna 12/04/2004 14.48]

17/04/2004 14:57
 
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L'arcano in pratica
"Quando avrai raggiunto la vetta dalla quale si contemplano tutti
i regni della Terra, la tua vista scenderà al di là del concepibile
e tu soccomberai alla vertigine dell'Infinito.
Ensoph, l'Abisso senza fondo, ti assorbirà, per ricondurti nel seno
materno della Grande Notte, generatrice degli esseri e delle cose.
Qui la ragione tace, davanti all'ineffabile Mistero dei misteri, che
è fatalmente muto.
Prendi coscienza del tuo niente, poichè, senza pia umiltà, non vi
è reintegrazione nel Tutto primordiale."
(O.Wirth)

Il Matto è chi non sa, o il modo in cui egli appare a chi non sa? [SM=g27822]


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24/04/2004 22:09
 
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Il mazzo di Aleister Crowley


Questo è il disegno del Matto secondo Crowley, disegnato da Frieda Harris.
Con questa carta inizio a pubblicare il mazzo degli Arcani Maggiori
secondo l'interpretazione del grande occultista.

Ci sono molti elementi diversi, anzi, aggiunti direi...
Che cosa ci vedete?

[Modificato da MAGUS ALTAIR 24/04/2004 22.10]



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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
23/06/2004 20:19
 
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Cosa ci vediamo?
Allora, alle volte il Matto è raffigurato in procinto di gettarsi (o cadere) in un burrone...

Il matto di Crowley mi sembra già in caduta libera...e felice, nonostante la "bestia" tenti di trattenerlo. Anche qui vedo parecchi simboli già visti nella carta della Papessa...inotre, una strano animale ai sui piedi... una salamandra?



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...Erre vague bleu comme ca maison
Elle scrute
Les pupilles comme des piece de monnaie jettes au fond
en desir...
24/06/2004 21:49
 
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La bestia ai suoi piedi è un coccodrillo.
Cerco di sintetizzare il pensiero di Crowley in proposito.
Nell'antico Egitto il coccodrillo era chiamato "il Divoratore", ma
non aveva una funzione meramente distruttiva, bensì rigenerativa:
la distruzione intesa come nuovo inizio, come ripartenza, ma non
una distruzione vista come un incidente, ma un evento necessario,
quindi non negativo.
Un parallelo lo potremmo trovare in India, nella figura del dio
Shiva, e Crowley ricorda anche il dio greco Pan.
Il Matto è fuori dagli schemi perchè è fuori dal "giro della ruota"
perchè è lui che rappresenta l'energia che la "gira".
Ecco perchè questa carta non ha numero! [SM=g27822]


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Che il Divino, comunque lo percepiamo, ci illumini.
25/06/2004 10:18
 
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...
Non sono per nulla daccordo con Wirth.
Inanzitutto per me il matto è l'inizio della serie, notate bene, se guardiamo l'ordine dei tarocchi nell'ottica dell'evoluzione interiore umana il matto sta proprio al suo posto, è l'uomo in balia delle cose, l'uomo passivo che vaga nella vita allo sbando e a trattenerlo c'è solo il suo cane, il suo istinto, la "motivazione" che ci tiene in vita.
Nel matto identifico la vita passiva, quella della cassiera del supermercato con il moroso elettricista che non aspetta che il sabato sera per andare a ballare il latino-americano, lo 0 prima di quell'1 che ci strattona verso l'alto per mostrarci la volonta/significante della Vita.


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http://album.foto.virgilio.it/bonsai361
02/07/2004 12:56
 
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Re: ...

Scritto da: Gnomos 25/06/2004 10.18
Non sono per nulla daccordo con Wirth.
Inanzitutto per me il matto è l'inizio della serie, notate bene, se guardiamo l'ordine dei tarocchi nell'ottica dell'evoluzione interiore umana il matto sta proprio al suo posto, è l'uomo in balia delle cose, l'uomo passivo che vaga nella vita allo sbando e a trattenerlo c'è solo il suo cane, il suo istinto, la "motivazione" che ci tiene in vita.
Nel matto identifico la vita passiva, quella della cassiera del supermercato con il moroso elettricista che non aspetta che il sabato sera per andare a ballare il latino-americano, lo 0 prima di quell'1 che ci strattona verso l'alto per mostrarci la volonta/significante della Vita.



Come sei post-moderno oggi Gnomos...


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05/08/2004 23:33
 
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Re: ...

Scritto da: Gnomos 25/06/2004 10.18
Non sono per nulla daccordo con Wirth.
Inanzitutto per me il matto è l'inizio della serie, notate bene, se guardiamo l'ordine dei tarocchi nell'ottica dell'evoluzione interiore umana il matto sta proprio al suo posto, è l'uomo in balia delle cose, l'uomo passivo che vaga nella vita allo sbando e a trattenerlo c'è solo il suo cane, il suo istinto, la "motivazione" che ci tiene in vita.
Nel matto identifico la vita passiva, quella della cassiera del supermercato con il moroso elettricista che non aspetta che il sabato sera per andare a ballare il latino-americano, lo 0 prima di quell'1 che ci strattona verso l'alto per mostrarci la volonta/significante della Vita.




Ti sembra possibile che dietro la cassiera che ti serve al supermercato si nasconda una persona piu' elevata, con la volonta' di celarsi? L'aspetto non sarebbe quello di un essere "allo sbando?"

Cme si mostrava il Nazzareno al mondo di allora? [SM=g27822]


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"Nell'affresco sono una delle tre figure dello sfondo&"

Ariel


06/08/2004 23:35
 
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Si è impossibile... oppure è pazza.
E cmq le cassiere non sono allo sbando, anzi, sono felici perchè si comportano esattamente come un essere umano, e quindi un animale, dovrebbe comportarsi, non come noi che lottiamo costantemente con noi stessi, con i nostri principi e le nostre "alte" aspirazioni.

Il nazzareno cmq non si è mostrato che come un profeta, un predicatore, mica faceva la cassiera... a meno che tu non ti riferisca all'altro "Nazzareno"...[SM=g27828]


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http://album.foto.virgilio.it/bonsai361
06/08/2004 23:39
 
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Queste povere cassiere:
cosa ti hanno fatto?[SM=g27823]


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12/10/2004 07:03
 
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A parte che molte figure io non le vedo e non so perchè, però preferisco i tarocchi non esosterici, per intenderci nè quelli disegfnati da levi nè da crowley visto il loro stampo decisamente rivolto verso il negativo...non so se sapete l'origine dei tarocchi e se la cosa vi può interessare posso scriverla ( magari accorciandola perchè è lunghina) come ho già detto in un altro post mi ci sono avvicinata per gioco, ma col tempo ho capito che spesso quello che si prende per gioco può trasformarsi in qualcosa di più ben potente...preferisco le cose che parlano di luce e non di ombre e la lettura esosterica ed occultista dei tarocchi non mi ha mai attirato più di tanto...forse perchè (come ho già detto) ho sperimentato che possono avere il loro potere e quindi ora mi ci avvicino con molta più cautela...i tarocchi disegnati da satanisti come crowley hanno spesso particolari che tendono al negativo e che sono stati tolti dai tarocchi di uso comune come per purificarli...
I tarocchi hanno subito aggiunte e modifiche nel corso dei secoli, ci sono tarocchi disegnati dal mantegna,nel 1450 compaiono i tarocchi di alessandro sforza,ed è nel 1456 che inizia a delinearsi il gioco dei tarocchi chiamati allora "trionfi", nel 1526 nasce invece la prima opera stampata che porta le regole dei tarocchi, e il mito narra che nacquero in uno sperduto villaggio del giappone..non mi dilungo oltre se la cosa interssa fatemelo sapere [SM=g27829]
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