Gli Arcani Maggiori: II - La Papessa

sono troppo ignorante :(

Ma dai, come sarebbe? Davanti ai Tarocchi siamo tutti ignoranti!
Sono un abisso di simboli e significati sempre da esplorare!
E' proprio per questo che vale la pena studiarli, anche se
sembra di perdersi!

Un abbraccio!

Io so proprio meno di niente di questo genere di cose eppure mi sopportano!!

Meg Ma che dici? E come si potra' mai imparare senza esporsi? Vedrai che non te le dimentichi piu' le due colonne del tempio di Salomone.
La tua e' stata solo una piccola svista.Vedrai che le ritroverai (magari senza l'iniziale) anche in altri Arcani.
In generale non ci si deve fermare alle conoscenze che si hanno o si leggono,se nasce una intuizione e' giusto esprimerla(siamo qui apposta).Hai sottolineato una cosa importante : l'alfabeto ebraico ha molto da dire...magari Magus lo "fara' parlare" per noi tra non molto.
Per Momo:non e' questione di sopportazione ma di affetto, e lo sai furbetta. Io stessa non ho conoscenze approfondite eppure piano piano,con l'aiuto di tutti qui,imparo!

[Modificato da arielbianca 14/08/2003 6.42]

Il vero tema dietro questo arcano e' il dualismo. Tutto in questa carta ritorna a questo tema del 2. Ritengo che cio' sia dovuto al fatto che e' in questo momento che si decide la strada da seguire verso la consapevolezza: o quella "mistica" o quella conoscitiva.

Non abbiamo dato attenzione ad un'altro particolare: il pavimento. Le mattonelle nere e bianche rappresentano... acc, non mi ricordo! Mentre cerco di ricordarmi dove sta qui la contrapposizione, aggiungo la nota che la pavimentazione e' del tutto identica a quella del tempio massonico (ed immagino anche del Tempio)

se non ricordo male è uno dei simboli massonici e significa che le nostre percezioni e le nostre idee sono sottoposte alla legge dei contrasti

Hiram aveva dato una spiegazione ai contrasti del pavimento.
Vi copio parte del suo post:
Il cui titolo era:"la "beth"

"La seconda lettera che osserviamo è la Beth, che significa il "due". Uno ed Uno verso l'infinito. Altro segno importante.
Il pavimento a "scacchi bianchi e neri" rappresenta il fondamento sul quale l'equilibrio e l'armonia si incontrano."

non avevo letto il post di Hiram... la faccenda e' gia' piu' chiara

"La scienza iniziatica non è quella degli oggetti che ricadono
sotto i nostri sensi. Si rivela a chi sa entrare in se stesso.
Distogliti dal riflesso cangiante delle cose: scendi nella notte
interiore, dove il tuo spirito si ritroverà di fronte a se stesso"
O.Wirth.

Chiediamoci: come discendere nella notte interiore?

---

Scritto da: MAGUS ALTAIR 17/08/2003 21.57
"La scienza iniziatica non è quella degli oggetti che ricadono
sotto i nostri sensi. Si rivela a chi sa entrare in se stesso.
Distogliti dal riflesso cangiante delle cose: scendi nella notte
interiore, dove il tuo spirito si ritroverà di fronte a se stesso"
O.Wirth.

Chiediamoci: come discendere nella notte interiore?

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Evidentemente a questo punto si inizia a capire che non e' fuori di noi che troveremo le risposte che cerchiamo, ma dentro. Dobbiamo distaccarti dalla realta' materiale (o meglio, non dargli piu' attenzione del dovuto) e trovare in noi stessi le risposte.
Su quale sia la via.... mhhh, non vorrei sembrare pessimista ma credo che in questo stadio di consapevolezza sia necessario utilizzare una via tracciata da ALTRI. Chiamatela religione, filofia, iniziazione etc etc...

Dunque, per "alzare questo velo" bisogna cercare le risposte dentro di se, è vero, è un interpretazione, però forse ce n'è un'altra un po' più "pratica". Percepire il proprio spirito (scusate se non uso termini appropriati, ci sto provando!) Quello di cui abbiamo parlato io e te Ariel! la percezione di quel corpo sottile, o un'altro dei trecento nomi che gli si dà..insomma, una pratica reale, fatta di esercizi di meditazione, per liberare dalla galera del corpo quello che in realtà (teoricamente) siamo.
Spero di essermi spiegata bene
Del pavimento aveva parlato anche Magus nel primo, o uno dei primi, post!

Bene, siamo scesi ad un piano molto pratico: dunque possiamo dire
che sono necessarie delle pratiche psicofisiche regolari per
imparare a fare silenzio dentro di noi, e per ascoltarci meglio?
Vedete questa cosa come un punto di partenza oppure come metodo
sufficiente? E, altrimenti, che cos'altro occorrerebbe fare?

E' un lavoro che va fatto sui vari piani... proprio come il mago che lavora con tutti e 4 gli elementi.

Mi sento di dire che quello che ha espersso Momo,cosa di cui abbiamo a volte parlato tra noi,e' UNO dei mezzi,non l'unico.

Credo che come ben dice Avatar si debba lavorare su tutti i piani,ma da qui a spiegare quali e come...

Un mio pensiero:
Da un punto di vista materiale ci occorra agire con grande coerenza. Tento di spiego.Siamo non solo corpo,non solo mente e non solo spirito. Per evolvermi non posso usare solo il corpo per meditare,o fare yoga al fine di "liberare" la mia parte spirituale.Cosi' come non posso elevarmi studiando tecniche o filosofie o insegnamenti di vita.Occorre che usi la mente e lo spirito(se si puo' dire "usare") assieme alla parte piu' terrena di me con coerenza rispetto a cio' che sento giusto,in tutti i momenti della vita.In famiglia,al lavoro,nelle relazioni.
Se io sentissi realmente dentro di me (spirito che emerge) quell'Amore di cui parlo(con la ragione=mente) non dovrei avere alcuna difficolta' a comportarmi con chiunque secondo cio' che dico di sentire...non dovrei temere la morte e la sofferenza,le privazioni o l'invidia,non doveri desiderare niente che non comprendesse il Bene per chiunque.

Tutto quanto detto...non va imposto ma "vissuto".Solo se reale e spontaneo un valore.Credo che il giorno in cui smettero' di preoccuparmi se ho fatto la cosa giusta,se non ho offeso quella persona,allora probabilmente avro'agito senza il "controllo" ma in liberta' e con vero Amore.

Ma come fare?

Quello che dice Ariel è però un punto di arrivo e non indica il
percorso, infatti si chiede come fare.
La mia attuale comprensione del problema è la seguente:
proprio perchè anche io sono convinto che occorra sviluppare tutti
gli aspetti che ci appartengono, senza precluderne qualcuno, ecco
che ci si trova di fronte come ad un'orchestra: ogni strumento può
anche essere perfettamente accordato, ma per suonare con gli altri
ci vuole qualcuno che diriga.
E chi dirige non è uno dei suonatori: ecco io ora sono convinto che
sia necessaria una guida per creare questa armonia, altrimenti il
velo del Tempio non ci viene scostato dalla Papessa, nè possiamo
scostarcelo da soli.

[Modificato da MAGUS ALTAIR 26/08/2003 22.58]

una frase del piccolo principe.. "non si vede bene che con il cuore, l'essenziale è invisibile agli occhi".

il velo potrebbe essere uno strumento per non farci "fuorviare" dalla vista, per invitarci a "sentire", a non fermarci all'ovvio, all'aspetto esteriore, all'effimero, alla prima impressione. La papessa o sacerdotessa che sia oltre ad un alto grado di istruzione dovrebbe essere anche estremamente comprensiva e buona e capace di guidare.. indubbiamente con un buon carisma.

Mi fa riflettere ulteriormente l'immagine postata da gnomos.. il velo non ci fa vedere bene i suo lineamenti.. ma è facilmente sollevabile.. un po' come se ci avvertisse che mostrare troppo il nostro culto al mondo, alle persone "non iniziate" potrebbe essere un errore.. lasciare leggermente il viso nell'ombra sembrerebbe consigliabile.

La papessa del mio mazzo, anche in questo caso molto diversa, ha come unico simbolo comune il libro in mano.. ma il libro sembra bianco.. agli occhi di un profano quel libro sarà sterile.. bisogna avere occhi in grado di leggere

Sarei proprio curioso di vedere queste carte, non le conosco.
Nessuno è in grado di scannerizzarne qualcuna?
Proverò anche a cercarle su internet.

la ricerca non è stata molto fruttuosa, nei siti ci sono pochissime carte. vedrò se riesco a ritrovare e riconfigurare il mio vecchissimo scanner manuale.. ma come faccio poi ad allegare l'immagine?

In "Officina" c'è la discussione "Immagini" dove viene spiegato
il meccanismo: vedrai è semplice!